Cthulhu presidente: perché limitarsi al male minore?
Nel 2009 il governo Berlusconi firmò un accordo con la Francia che prevedeva la costruzione di quattro centrali nucleari in Italia. L’annuncio generò molte critiche e mi ricordo che mi trovai a partecipare in un dibattito sull’argomento in un convegno sull’energia. Alcuni dei presenti sollevarono obiezioni contro il provvedimento, chiedendo ai rappresentanti del governo presenti di giustificarlo o perlomeno di dibattere la sua opportunità con il pubblico. La risposta fu che il governo non aveva alcuna intenzione di giustificare niente. Dissero che erano stati eletti sapendo che avrebbero preso questo provvedimento e adesso lo stavano facendo. Al massimo, avrebbero provveduto a spiegare pubblicamente i vantaggi che le centrali nucleari avrebbero portato agli italiani.
Il dibattito proseguì sui giornali e qualcuno fece notare che in nessun posto nel programma elettorale del partito di Berlusconi c’era scritto che si sarebbero costruite quattro centrali. C’era scritto solo che l’Italia si sarebbe impegnata in progetti di ricerca internazionali sull’energia nucleare. La risposta fu che i votanti sapevano le loro intenzioni, anche se i dettagli non erano scritti nel programma. E, in ogni caso, siccome erano stati eletti, potevano fare quello che gli pareva.
Poi arrivò il disastro di Fukushima nel 2011, probabilmente una punizione divina contro cotanta protervia. Ma la storia è una buona indicazione di come si intende la democrazia, oggi. Si eleggono delle persone, ma la scelta è entro una rosa estremamente limitata di candidati, i quali poi possono tranquillamente fare quello che gli pare. Se un leader decide di impegnare il paese in una guerra o in un genocidio gli elettori non possono impedirglielo anche se non sono d’accordo.
Curiosamente, questo sistema somiglia sempre di più a quello della chiesa cattolica: il Papa viene eletto democraticamente dal conclave dei vescovi, ma una volta eletto acquisisce immediatamente il potere soprannaturale di essere infallibile quando parla “ex-cathedra”. I nostri politici al governo non hanno ancora proclamato di essere infallibili, ma mi sembra che ci si stiano avvicinando.
Sulla degenerazione del sistema di governo occidentale vale la pena di leggere Emmanuel Todd è un intellettuale francese che può ancora permettersi di criticare alcuni dei miti fondanti dell'Occidente (non tutti, però). Nel suo libro recente “La Sconfitta dell’Occidente” descrive con acume come il concetto di democrazia, così importante da giustificare la sua imposizione con bombardamenti a tappeto, sia diventato un guscio vuoto che serve solo a imbrogliare il popolo.
Da “La Défaite De L'Occident” di Emmanuel Todd, 2024. (p. 153 tradotto da Deepl, rivisto da UB).
La particolarità delle oligarchie occidentali è che le loro istituzioni e leggi non sono cambiate. Formalmente, sono ancora democrazie liberali, con suffragio universale, parlamenti e talvolta presidenti eletti e una stampa libera. I costumi democratici, invece, sono scomparsi. Le classi più istruite si ritengono intrinsecamente superiori e le élite, come abbiamo detto, si rifiutano di rappresentare il popolo, relegato a comportamenti definiti “populisti”. Sarebbe un errore credere che un tale sistema possa funzionare in modo armonioso e naturale. Il popolo rimane alfabetizzato e la base del suffragio universale, sovrapposta alla nuova stratificazione educativa, è ancora viva. La disfunzione oligarchica delle democrazie liberali deve quindi essere ordinata e controllata. Cosa significa questo? Semplicemente che, con le elezioni ancora in atto, il popolo deve essere tenuto fuori dalla gestione economica e dalla distribuzione della ricchezza - in una parola, imbrogliato. È il lavoro quotidiano della classe politica, anzi è diventato la sua priorità. Da qui l'isterizzazione delle questioni razziali ed etniche e le inutili chiacchiere su argomenti seri come l'ecologia, la condizione femminile e il riscaldamento globale,
Queste caratteristiche hanno un legame negativo con la geopolitica, la diplomazia e la guerra. Con le mani occupate dalla loro nuova professione - vincere le elezioni, che non sono più solo rappresentazioni teatrali ma, come il teatro vero e proprio, richiedono competenze specifiche e duro lavoro - i membri delle classi politiche occidentali non hanno più il tempo di imparare a gestire le relazioni internazionali. Di conseguenza, arrivano sulla scena mondiale privi delle necessarie conoscenze di base. Peggio ancora, abituati a trionfare sui meno istruiti in patria, faticosamente ma il più delle volte con successo (è il loro mestiere), e ritenendosi confermati nella loro intrinseca superiorità, si trovano al cospetto di avversari reali, che difficilmente possono impressionare, e che hanno avuto il tempo di pensare al mondo e, va detto, non hanno dovuto spendere altrettante energie per prepararsi alle elezioni russe o agli equilibri di potere interni al Partito comunista cinese. Stiamo cominciando a vedere la reale inferiorità tecnica di Joe Biden o Emmanuel Macron di fronte a Vladimir Putin o Xi Jinping, e a capirne le ragioni.
Come conseguenza di questa situazione, in Italia e un po’ ovunque nel mondo è in corso un dibattito sull'opportunità di non accettare più questa truffa e di proclamarlo smettendo di andare a votare. C'è già una tendenza a lasciare una scheda bianca nell'urna, ma non ha funzionato perché hanno smesso di contare le schede bianche. Lo stesso vale per le schede “nulle”, in gran parte tali perché i votanti le riempiono di insulti e disegnini osceni; oppure votano per Putin o per Tafazzi, o forse scrivono per davvero “Chthulu” sulla scheda. Quindi, il passo successivo sarebbe quello di rifiutarsi di votare.
L’idea del non voto è di delegittimare l’intera banda che oggi detiene il potere. Ma anche se sarà la scelta di una grande maggioranza di elettori cambierà poco. Come minimo, i non-votanti saranno soggetti a una campagna di denigrazione simile a quelle lanciate contro altri no-qualcosa (No-Vax, No-Mask, No War, ecc.) che li definirà come ignoranti irresponsabili la cui opinione non ha nessun valore. Potrebbero anche usare lo stesso trucco che hanno usato per far sparire le schede bianche è nulle dal conteggio, rilasciando solo dati in percentuale.
In ogni caso, già ora, il fatto di essere eletti da una minoranza non sembra turbare troppo i nostri rappresentanti. Quanto bassa dovrebbe essere questa minoranza per fargli almeno ammettere che non rappresentano il popolo? Parecchio bassa. Al limite, basta un solo voto per eleggere un rappresentante se una sola persona va a votare. Pensate che quella persona si vergognerebbe? Conoscendo i nostri politici, penso di no.
In sostanza, è difficile pensare che con questo trucco potremmo ottenere qualcosa di utile. E allora? Beh, la storia ci insegna che le democrazie hanno un tempo di vita limitato, dopodiché tendono a essere sostituite da sistemi con un uomo forte in cima che va sotto il nome di re, imperatore, duce, guida, il nostro caro leader e cose del genere. E’ uno sviluppo per molti versi inevitabile per evitare che gli oligarchi facciano a pezzi lo stato e se lo divorino a morsi un po’ per uno. L’uomo forte in cima viene anche visto dai più poveri come un minimo di difesa contro gli oligarchi che li sfruttano senza pietà.
E’ questo il nostro destino? Probabilmente si e, in effetti, stiamo già vedendo le democrazie gradualmente assumere i caratteri di un sistema basato su un uomo forte in cima. Peraltro, è anche possibile un futuro molto diverso. Se avete un attimo, provate a leggervi il concetto di “Network State”, sviluppato fra gli altri da Balaji S. Srinivasan. L’idea è che il nuovo stato non sarebbe più basato su un sistema democratico o su un uomo forte in cima, ma su un network tenuto insieme dall’intelligenza artificiale e dalla blockchain. E’ una proposta molto articolata e complessa che richiede un certo tempo per essere capita e digerita. Se poi si avvererà, è impossibile dirlo al momento. E’ ancora più impossibile dire se, nel caso si avverasse, sarebbe una cosa buona. E, comunque vada, tutto quello che accade, accade perché doveva accadere.
Beh se non votassimo più dubito che si potrebbe creare uno stato tecnocratico gestito dall'ai.. tipicamente se andiamo a vedere la storia si ha un periodo di anarchia dopo il quale nasce un nuovo regno o una nuova democrazia.. l'idea di creare uno stato gestito dai computer assume che i computer siano imparziali, cosa che per i vari llm si è dimostrata falsa, come visto ad esempio nel vecchio documentario "coded bias" .. le cripto mi sembrano una soluzione in cerca di un problema a essere sincero.